Continua l’autunno caldo in casa Vueling. Sono quattro gli scioperi che i dipendenti del trasporto aereo low cost porteranno a termine in due mesi. In seguito alle proteste dell’1 e 11 ottobre, seguite dallo sciopero dell’11 novembre, i sindacati dei lavoratori Filt Cgil e Uiltrasporti hanno proclamato un’altra mobilitazione per il prossimo 2 dicembre. È questo il bilancio dello scontro in corso fra la compagnia aera spagnola Vueling e i sindacati italiani.
Lo sciopero
Un tavolo aperto anche in ambito europeo, con il sindacato iberico Stavla che, lo scorso 11 novembre, ha dato il via a una vertenza, scioperando insieme a USB con presidio a Barcellona, offrendo sostegno all’azione di mobilitazione. Il prossimo 2 dicembre, quindi, i lavoratori Vueling si fermeranno in Italia per 24 ore e saranno garantiti soltanto i servizi minimi previsti dalla normativa vigente. La decisione dei sindacati arriva dopo il fallimento sia della prima fase di procedura di raffreddamento, iniziata lo scorso 9 agosto, sia della seconda fase, avviata il 26 agosto, che sono sfociate nelle diverse mobilitazioni dei mesi a seguire.
I sindacati
“Dopo un’estate in cui il personale navigante della compagnia, dimostrando grande impegno e professionalità, ha volato al limite delle ore consentite dalla normativa – recita la nota dei due sindacati – i lavoratori della compagnia spagnola hanno appreso dell’apertura, da parte di Vueling, di una procedura che prevede 17 esuberi fra circa 120 assistenti di volo assunti nella base di Roma Fiumicino. Chiediamo alla compagnia un confronto costruttivo e trasparente – continua il comunicato – con le organizzazioni realmente rappresentative dei lavoratori della compagnia al fine di evitare licenziamenti e trovare soluzioni che tutelino i naviganti del gruppo basati in Italia. È inoltre necessario affrontare con urgenza questioni non più differibili come il rispetto della normativa a tutela di maternità a paternità, ad esempio l’esonero del lavoro notturno per le madri con figli piccoli”.